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Paolo Savoia

𝗘𝗗𝗜𝗙𝗜𝗖𝗜𝗢 𝗜𝗡 𝗖𝗟𝗔𝗦𝗦𝗘 𝗔 𝗘𝗗 𝗜𝗠𝗣𝗜𝗔𝗡𝗧𝗜 𝗜𝗡 𝗖𝗟𝗔𝗦𝗦𝗘 𝗖

Aggiornamento: 1 set 2023

Inutile calcolare la terza cifra decimale dei ponti termici e non calcolare le perdite degli impianti, che nel caso degli edifici ad elevate prestazioni è "semplicissimo" farle diventare enormi!


Nessuno, difatti, vi mostra il consumo stimato ed i consumi rilevati da un misuratore di corrente attaccato alla pompa di calore!


Se si facesse, dopo aver normalizzato i consumi in funzione dei GG reali, si vedrebbero consumi doppi rispetto a quelli stimati.


Sotto una tabella estratta dal mio libro (scopiazzata o se vogliamo presa come spunto da qualcuno), dove ho calcolato le perdite energetiche di una distribuzione ad aria tramite tubazioni tipicamente utilizzate nella VMC.


Con i giusti strumenti si possono calcolare tutti i valori di perdita di calore lungo il percorso in funzione della velocità, del diametro, dell'isolamento termico, della temperatura di ingresso dell'aria e della temperatura dell'ambiente circostante. Questi calcoli sono abbastanza coerenti con la realtà monitorata e misurata nei cantieri che seguo.


Queste perdite sono perdite recuperabili? In parte. Sono recuperate? In minima parte, dato che non hanno effetto utile sul riscaldamento/raffrescamento.


Di queste perdite se ne tiene conto nella legge 10? Assolutamente no.


E nei progetti? Beh, questo dipende dal progettista.


Sono ancora alla presa con edifici che fanno fatica a riscaldaldarsi, nelle giornate particolarmente fredde e se ci riescono lo fanno a fronte di una spesa energetica enorme.


Enorme? Si, dato che per aumentare la temperatura dell'aria in bocchetta, utile ai fini del riscaldamento, serve aumentare la temperatura di mandata della pompa di calore anche di 10°C rispetto a quello in "progetto" ed a queste temperature le perdite lungo il percorso aumentano. Inoltre la ridotta potenza trasportata da un tubo dell'aria fa si che l'impianto termico debba funzionare per molte ore al giorno, non potendo sfruttare appieno l'eventuale autoconsumo del fotovoltaico e l'ottimizzazione del COP delle pompe di calore, inversamente proporzionale alla differenza tra la temperatura di mandata e quella esterna (aumento la prima e diminuisco la seconda -> crolla il COP).


Tre novità:

- a breve, spero, un intervento sulle inefficienze degli impianti. Non so voi, ma io sono stufo di vedere sempre il bello ed il solito trito e ritrito. Per migliorare bisogna fare autocritica;

- un po' a meno breve, un corso completo, il più completo presente nel mercato, sulla ventilazione meccanica. Basta soliti schemini, c'è bisogno di capire davvero la ventilazione meccanica, che è un ottimo impianto ma di cui in pochi conoscono i limiti decandandone sempre lodi (e qui il marketing si impone);

- se non vuoi aspettare, sul mio libro https://lnkd.in/eWMFX8Y puoi trovare molti approfondimenti. Al link precedente qualche stralcio pubblicato su importanti riviste del settore.


Come sempre, le parole ad altri.




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